Primo Diario Personale di QuattrodiDieci.
data astrale 0410.14
Era già un po' di tempo che pensavo di farlo.
Da quando il nostro Capitano Martini ha deciso di
accogliermi fra il suo equipaggio molto spesso mi capitava
di sentirgli dire "Diario Personale del Capitano, data
astrale..."
Inizialmente mi domandavo cosa fosse. Conoscevo
già bene il funzionamento del Diario di Bordo, ma il
Diario Personale? Quale utilità? Che inefficienza
sprecare tempo a raccontare cose al di fuori dei resoconti
delle missioni e delle scoperte effettuate.
Quando, però, il Capo Theok ha organizzato
l'incontro del 0312.11 mi sono potuta relazionare con i
membri dell'equipaggio in modo più informale (un
umano mi ha detto che si dice "fare amicizia") mi è
stato spiegato che nel Diario Personale si registrano i
nostri pensieri e le nostre emozioni. Sulle prime non mi ha
convinto molto, poi mi sono decisa a provare, forse
perché a quella serata era presente un umano che si
è rilevato molto importante per lo sviluppo della mia
individualità.
Egli si chiama Gabriele (mi è stato detto sia un
nome tipico del pianeta di Classe M da cui anch'io provengo
e di cui, per ora, non ricordo niente), non fa parte della
Flotta Stellare, è un civile che era stato invitato
all'incontro dal nostro Comandante Mora Antis proprio per
farlo parlare con me. Il Comandante sperava che scambiando
argomenti con questo umano si sarebbero potuti risvegliare
in me i ricordi delle mie origini. Purtroppo questo non
è ancora successo, ma in compenso sto imparando molte
cose, poiché il Comandante, viste le nostre
affinità e la capacità dell'umano di
insegnarmi, mi ha concesso di vedere Gabriele per due giorni
a settimana.
In tutti questi mesi ho imparato molte cose e adesso ho
deciso di scriverle, come fanno gli altri membri
dell'equipaggio. Se Gabriele mi sentisse adesso mi avrebbe
già corretto, poiché afferma che lui non mi ha
insegnato "delle cose" ma mi ha insegnato a vivere la vita
come un individuo, come un essere ben distinto dalla
mansione che svolge sulla nave stellare e dal ruolo che
ricopre nella Flotta Stellare. Egli dice che per gli esseri
umani è molto importante avere e dare affetto
più che acquisire conoscenza o avere potere, pur se a
prima vista potrebbe sembrare differente. Dice che tutti
sulla Terra ambiscono ad avere ruoli di comando e di rilievo
tattico, ma chi pensa solamente a questo molto presto si
ritrova a non essere felice, perché solo, senza amici
né compagni di avventure. E questo alla fine porta a
non essere neanche più efficiente sul lavoro.
Ho deciso che cercherò di mettere in pratica
questi insegnamenti, anche se per il mio modo di pensare
Borg sarà molto difficile perché ci sono molte
incongruenze che non mi sono chiare: come mai, se gli umani
hanno tutta questa necessità di affetto, continuano a
distruggersi fra loro? Non sarebbe più efficiente che
si volessero tutti bene?. Come mai se gli umani sono una
specie sociale che ama avere un gruppo intorno a sé,
spesso odia i propri simili fino ad allontanarli o
eliminarli?.
Nei prossimi incontri che farò con il mio mentore
umano chiederò spiegazioni.
QuattrodiDieci
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